18/06/2025 Seminars

09:30 - 10:30

Contributo di Bureau Veritas, GISI e UNINFO

09:30

La percezione del rischio in laboratorio: elementi di valutazione soggettiva e oggettiva dei rischi, misure di prevenzione e protezione, soggetti coinvolti

09:30

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

09:30

Presentazione Associazione NanoItaly – APS e NanoInnovation 2025

09:50

Innovazione nella titolazione: dal metodo manuale alla tecnologia automatizzata, tutte le soluzioni Exacta

09:50

Lancio Piattaforma Nazionale Nanomedicina

Nel secondo intervento, verrà presentata la piattaforma Italiana di Nanomedicina,

promossa dalla European Technology Platform for Nanomedicine ed integrata in NanoItaly, è

volta a integrare e condividere le competenze di università e centri di eccellenza nella ricerca

nell’ambito della nanomedicina. Questo progetto, che si sviluppa sulla scia di altre iniziative

simili in Spagna, Inghilterra e Francia, rappresenta un’opportunità unica per sostenere la

ricerca innovativa e di alta qualità in questo campo emergente. La Piattaforma Italiana di

Nanomedicina si configura come uno strumento fondamentale per lo sviluppo di prodotti

avanzati nei settori terapeutici e diagnostici. Essa si propone di facilitare l’avanzamento delle

ricerche e dei progetti verso livelli tecnologici elevati, integrando diverse discipline quali la

tecnologia farmaceutica, la chimica, la fisica, la biotecnologia e la medicina.

  • Giovanni Tosi Prof. Ordinario - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
09:50

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

10:10

La caratterizzazione dei materiali per la ricerca e il controllo qualità nei laboratori italiani

10:10

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

10:10

Young Innovation

11:30

Esempi dall’esperienza UNICHIM nei circuiti interlaboratorio: Componenti inorganiche nelle acque

UNICHIM organizza da molti anni Prove Interlaboratorio sulle principali matrici di interesse ambientale, in particolare acque, terreni, fanghi, sedimenti e aria. 

I dati raccolti negli anni in queste prove, che hanno visto ad ogni ciclo la partecipazione di parecchie centinaia di laboratori, consentono di ricavare preziose informazioni sulle prestazioni analitiche raggiungibili dai laboratori per i diversi parametri.  Nelle relazioni presentate in questa occasione si riassumono i risultati di una approfondita analisi statistica dei dati storici di cui sopra, attraverso un approccio che utilizza gli indicatori di carattere prestazionale proiettati su un arco temporale pluriennale. Si tratta degli indici statistici RSZ e SZ2, le cui caratteristiche e modalità di utilizzo verranno illustrate in dettaglio. 

Attraverso questo approccio è stato possibile selezionare un gruppo numeroso di laboratori, costituito dal 70-80 % di tutti quelli che hanno partecipato alle prove negli ultimi dieci anni, quelli che nel corso del tempo hanno fornito risultati, nel loro complesso, accettabili senza evidenziare scostamenti sistematici significativi.

Vengono presentate 3 relazioni relative ai risultati dei “Componenti inorganici delle acque” (acronimo identificativo WATER-CIAC), ai risultati dei metalli in matrici ambientali (suoli sedimenti rifiuti acronimo ENVIR-META) e ai composti organici in campioni di aria mediante campionamento su fiala o in canister (AIR-VOFI e AIR-VOCA).

I risultati sono presentati confrontando le prestazioni della totalità dei partecipanti con quelle di sottogruppi di partecipanti divisi per metodo o per tecnica di analisi.

Gli scarti tipo di riproducibilità ottenuti dall’analisi dei dati raccolti e stratificati per tecnica o metodo analitico rappresentano un riferimento significativo dell’incertezza composta raggiungibile per ciascun parametro e rappresentano un “obiettivo realisticamente raggiungibile”, utilizzabile dai laboratori per un confronto con le proprie incertezze di misura, così come dichiarate o calcolate dai singoli laboratori. 

I risultati presentati mettono inoltre in risalto l’enorme importanza che assume l’aspetto temporale della valutazione statistica dei dati dei PT prodotti dal laboratorio. Ciò presuppone una partecipazione assidua ai circuiti, al di là delle frequenze minime richieste dall’Ente di accreditamento o di regole che il laboratorio si è dato. UNICHIM, come ribadito nei molti incontri con i partecipanti ai PT, ha mostrato come la partecipazione ai circuiti abbia prodotto un sensibile miglioramento delle prestazioni dei singoli nel tempo.

11:30

Indicatori prestazionali del laboratorio: carte di controllo e prove interlaboratorio. Quali informazioni ricavare in modo rapido ed efficace con OQLab.

11:30

La rete Italiana di Nanomedicina: una infrastruttura di competenze e tecnologie

  • View full profile for Paola MinghettiPaola Minghetti Presidente SITELF (Società Italiana di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche) - SITELF
  • Gianfranco Pasut PO Tecnologia, socioeconomia e normativa dei medicinali e dei prodotti per il benessere e per la salute - Università di Padova
  • View full profile for Fabiana QuagliaFabiana Quaglia Coordinatore Spoke 8 (Platforms for RNA/DNA Delivery), Centro Nazionale per lo Sviluppo di Terapia Genica e Farmaci con Tecnologia a RNA
  • Marta Valenza PA Farmacologia
  • Marzia Bedoni Vicepresidente - Don Gnocchi Foundation
11:30

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

11:50

AI-Powered Innovation: Shaping the Laboratory of the Future with LabWare Analytics

11:50

Esempi dall’esperienza UNICHIM nei circuiti interlaboratorio: Composti inorganici nei terreni e rifiuti

UNICHIM organizza da molti anni Prove Interlaboratorio sulle principali matrici di interesse ambientale, in particolare acque, terreni, fanghi, sedimenti e aria. 

I dati raccolti negli anni in queste prove, che hanno visto ad ogni ciclo la partecipazione di parecchie centinaia di laboratori, consentono di ricavare preziose informazioni sulle prestazioni analitiche raggiungibili dai laboratori per i diversi parametri.  Nelle relazioni presentate in questa occasione si riassumono i risultati di una approfondita analisi statistica dei dati storici di cui sopra, attraverso un approccio che utilizza gli indicatori di carattere prestazionale proiettati su un arco temporale pluriennale. Si tratta degli indici statistici RSZ e SZ2, le cui caratteristiche e modalità di utilizzo verranno illustrate in dettaglio. 

Attraverso questo approccio è stato possibile selezionare un gruppo numeroso di laboratori, costituito dal 70-80 % di tutti quelli che hanno partecipato alle prove negli ultimi dieci anni, quelli che nel corso del tempo hanno fornito risultati, nel loro complesso, accettabili senza evidenziare scostamenti sistematici significativi.

Vengono presentate 3 relazioni relative ai risultati dei “Componenti inorganici delle acque” (acronimo identificativo WATER-CIAC), ai risultati dei metalli in matrici ambientali (suoli sedimenti rifiuti acronimo ENVIR-META) e ai composti organici in campioni di aria mediante campionamento su fiala o in canister (AIR-VOFI e AIR-VOCA).

I risultati sono presentati confrontando le prestazioni della totalità dei partecipanti con quelle di sottogruppi di partecipanti divisi per metodo o per tecnica di analisi.

Gli scarti tipo di riproducibilità ottenuti dall’analisi dei dati raccolti e stratificati per tecnica o metodo analitico rappresentano un riferimento significativo dell’incertezza composta raggiungibile per ciascun parametro e rappresentano un “obiettivo realisticamente raggiungibile”, utilizzabile dai laboratori per un confronto con le proprie incertezze di misura, così come dichiarate o calcolate dai singoli laboratori. 

I risultati presentati mettono inoltre in risalto l’enorme importanza che assume l’aspetto temporale della valutazione statistica dei dati dei PT prodotti dal laboratorio. Ciò presuppone una partecipazione assidua ai circuiti, al di là delle frequenze minime richieste dall’Ente di accreditamento o di regole che il laboratorio si è dato. UNICHIM, come ribadito nei molti incontri con i partecipanti ai PT, ha mostrato come la partecipazione ai circuiti abbia prodotto un sensibile miglioramento delle prestazioni dei singoli nel tempo.

11:50

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

12:10

Esempi dall’esperienza UNICHIM nei circuiti interlaboratorio: Sostanze organiche volatili in aria

UNICHIM organizza da molti anni Prove Interlaboratorio sulle principali matrici di interesse ambientale, in particolare acque, terreni, fanghi, sedimenti e aria. 

I dati raccolti negli anni in queste prove, che hanno visto ad ogni ciclo la partecipazione di parecchie centinaia di laboratori, consentono di ricavare preziose informazioni sulle prestazioni analitiche raggiungibili dai laboratori per i diversi parametri.  Nelle relazioni presentate in questa occasione si riassumono i risultati di una approfondita analisi statistica dei dati storici di cui sopra, attraverso un approccio che utilizza gli indicatori di carattere prestazionale proiettati su un arco temporale pluriennale. Si tratta degli indici statistici RSZ e SZ2, le cui caratteristiche e modalità di utilizzo verranno illustrate in dettaglio. 

Attraverso questo approccio è stato possibile selezionare un gruppo numeroso di laboratori, costituito dal 70-80 % di tutti quelli che hanno partecipato alle prove negli ultimi dieci anni, quelli che nel corso del tempo hanno fornito risultati, nel loro complesso, accettabili senza evidenziare scostamenti sistematici significativi.

Vengono presentate 3 relazioni relative ai risultati dei “Componenti inorganici delle acque” (acronimo identificativo WATER-CIAC), ai risultati dei metalli in matrici ambientali (suoli sedimenti rifiuti acronimo ENVIR-META) e ai composti organici in campioni di aria mediante campionamento su fiala o in canister (AIR-VOFI e AIR-VOCA).

I risultati sono presentati confrontando le prestazioni della totalità dei partecipanti con quelle di sottogruppi di partecipanti divisi per metodo o per tecnica di analisi.

Gli scarti tipo di riproducibilità ottenuti dall’analisi dei dati raccolti e stratificati per tecnica o metodo analitico rappresentano un riferimento significativo dell’incertezza composta raggiungibile per ciascun parametro e rappresentano un “obiettivo realisticamente raggiungibile”, utilizzabile dai laboratori per un confronto con le proprie incertezze di misura, così come dichiarate o calcolate dai singoli laboratori. 

I risultati presentati mettono inoltre in risalto l’enorme importanza che assume l’aspetto temporale della valutazione statistica dei dati dei PT prodotti dal laboratorio. Ciò presuppone una partecipazione assidua ai circuiti, al di là delle frequenze minime richieste dall’Ente di accreditamento o di regole che il laboratorio si è dato. UNICHIM, come ribadito nei molti incontri con i partecipanti ai PT, ha mostrato come la partecipazione ai circuiti abbia prodotto un sensibile miglioramento delle prestazioni dei singoli nel tempo.

12:10

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

14:00

Biologia sperimentale, scienze della vita e “one health”

14:00

Glow Discharge Optical Emission Spectroscopy in the field of Renewable Energy

14:00

Le attività del CREA Orticoltura e Florovivaismo

14:00

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

14:20

Il sistema multifunzionale glucosinolati-mirosinasi – Aspetti analitici e prospettive per il mercato dei nutraceutici

14:20

Presentation by ENCO

14:20

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

14:30

Presentation by SIBS

14:40

CRM&RM LabStandard ISO 17034: riferibilità metrologica e innovazione in ambito ESG

14:40

Il progetto Agritech per ridurre l’uso di prodotti agrochimici. Lo sviluppo di un nuovo biopesticida per un futuro sostenibile

14:40

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

16:00

AP3900: il risparmio di tempo con l’automazione in laboratorio attraverso i test in cuvetta per le misure della chimica di base (COD, azoto totale, fosforo totale , ossidabilità e altro) con l’uso del robot AP3900 nella routine quotidiana.

16:00

Il rischio in sanità

Il rischio clinico è definito come la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso imputabile alle cure prestate durante la degenza che causa un prolungamento della stessa, un peggioramento dello stato di salute o la morte. Dalla celeberrima pubblicazione “To err is human: building a safer health system” molto è stato fatto a livello internazionale e nazionale per aumentare la sicurezza delle cure. Ciò nonostante, tutti i Paesi che si sono trovati ad affrontare questa sfida si sono resi conto che costruire un sistema sanitario più sicuro è una sfida molto più grande di quanto atteso: infatti, se da un lato le cause che conducono agli eventi avversi sono complesse, dall’altro implementare e mantenere la sicurezza è un compito molto difficile. La gestione del rischio clinico è sicuramente un sottoinsieme della gestione globale dei rischi e ne è un tassello importante in quanto prende in considerazione l’insieme complicato formato dall’essere umano e dall’ambiente in cui esso si muove e lavora, soprattutto in sistemi ad alta complessità quali quelli sanitari. La comprensione dell’interazione fra essi, dei possibili fallimenti e l’implementazione di barriere che riducono le possibilità di accadimento di eventi avversi sono tutti elementi necessari per migliorare la sicurezza delle cure. La filosofia del rischio clinico si basa quindi su una visione partecipata della sicurezza che coinvolga tutti gli operatori e che preveda che gli strumenti per la gestione del rischio, come buone pratiche e raccomandazioni, siano sperimentate sul campo dagli operatori per individuarne la fattibilità, la forza e la debolezza. Il laboratorio analisi è un microcosmo che fornisce supporto alla diagnosi e alla cura dei pazienti e, come tale, non lavora in modo a sé stante, scollegato dal resto dei percorsi clinici, ma si integra e compenetra con essi. La gestione del rischio clinico quindi viene attuata anche in questo servizio attraverso la condivisione di procedure comuni ai differenti percorsi di cura e l’implementazione di buone pratiche e raccomandazioni per la sicurezza del paziente.

  • Davide Farci Santarcangeli Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico/ Segretario SITLaB - Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
16:00

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

16:20

Best Practice e Criticità della Fase Preanalitica negli Esami delle Urine

Quanto è affidabile un risultato di Laboratorio se il campione è stato raccolto, conservato o trasportato in modo scorretto? La fase preanalitica è cruciale nel processo diagnostico, poiché influisce direttamente sull’accuratezza dei risultati. Errori nella gestione del campione urinario possono alterare parametri biochimici e microbiologici, compromettendo la validità clinica dell’esame e rendendo necessaria la ripetizione del test, con conseguente spreco di tempo e risorse. Questa presentazione analizzerà le principali criticità preanalitiche, come la contaminazione, la preparazione del paziente e l’impatto della conservazione su parametri fondamentali come il sedimento urinario e la proteinuria. Discuteremo le best practice per standardizzare il processo, con particolare attenzione ai protocolli raccomandati, all’uso di conservanti specifici e alle più recenti innovazioni tecnologiche.  Esploreremo procedure ottimali, tecnologie innovative e strumenti pratici per ridurre gli errori preanalitici e migliorare l’affidabilità diagnostica. L’adozione di protocolli standardizzati, la formazione del personale e il coinvolgimento attivo del paziente sono elementi chiave per garantire la qualità del dato di Laboratorio e ridurre le discrepanze nei risultati.  Una gestione ottimizzata della fase preanalitica permette di ridurre gli errori sistematici e massimizzare la riproducibilità dei risultati. Dietro ogni dato affidabile c’è una fase preanalitica accurata: ogni dettaglio conta.

  • Ilaria Rossini Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico/ Referente regionale Lombardia SITLaB - ASST Sette Laghi di Varese
16:20

Presentation by Innoguard AB

16:20

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia

16:40

L’intelligenza artificiale in citogenetica

La citogenetica e la citogenetica oncoematologica hanno subito un’evoluzione significativa negli ultimi decenni. Dai primi metodi di cariotipizzazione con pellicole fotografiche e stampe ritagliabili, si è passati a metà degli anni ’90 alla citogenetica molecolare con tecniche come FISH e CGH-Array. Oggi, l’imaging automatizzato e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il settore, garantendo analisi più rapide ed accurate, riducendo l’intervento manuale e migliorando la diagnosi con  rilevazione e differenziazione delle metafasi anche attraverso  le diverse tecniche di bandeggio cromosomico. Questo progresso accelera il lavoro nei laboratori, ottimizzando l’analisi di cellule, nuclei e metafasi in modo automatico ed  efficiente.

  • Eugenio Gautiero Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico/ Tesoriere SITLaB - Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza
16:40

Presentation by OBL – Ordine dei Biologi della Lombardia